Trattoria Da Paolo Pizzeria Interni

Aprire un ristorante: tutto quello che bisogna sapere

Aprire un ristorante: tutto quello che bisogna sapere 1280 850 Ittielle

Stai pensando di aprire un ristorante in Italia? Ecco la guida pratica di Ittielle per trasformare la tua idea ristorativa in un’attività imprenditoriale di successo.

Secondo il rapporto FIPE 2019, la ristorazione in Italia continua a generare numeri in costante crescita, confermandosi  un grande asset della nostra economia. Molte però le criticità del mercato, dove spicca l’elevato tasso di mortalità imprenditoriale: un ristorante su quattro chiude dopo un anno, un locale su due abbassa la saracinesca dopo 3 anni, mentre dopo 5 anni le chiusure interessano più del 50% di bar e ristoranti.

È dunque necessario, valutare con attenzione la fattibilità dell’idea , averne chiari gli obiettivi, i costi e le azioni efficaci per una gestione complessa come quella ristorativa.

Partiamo dai requisiti che deve avere l’imprenditore per aprire un ristorante:

  • non essere stato dichiarato fallito o interdetto
  • avere la maggiore età
  • non aver subito condanne penali, detentive o restrizioni
  • avere attestato SAB ( Somministrazione Alimenti e Bevande) o titolo equivalente
  • ottenere attestato HACCP (non solo l’imprenditore ma anche tutti i dipendenti)
  • Attestato Primo Soccorso e Antincendio ( sufficiente solo per il ristoratore nel caso di numero dipendenti inferiore a cinque)

Altri requisiti richiesti dalla legge sono poi inerenti il locale e l’attività:

  • locale a norma di legge in materia di sicurezza, agibilità, urbanistica, impatto acustico ed igiene. Per la materia igiene, il ristorante dovrà ottenere un nulla osta da parte dell’Asl locale.
  • bagni a norma sia per i clienti che per il personale dipendente

L’iter burocratico da seguire per aprire un ristorante. In sintesi:

  • apertura Partita Iva, scegliendo la forma giuridica più idonea all’impresa
  • iscrizione alla Camera di Commercio (Registro delle Imprese)
  • comunicazione di inizio attività al Comune, la cosiddetta SCIA, almeno 30 giorni prima dell’avvio
  • comunicazione Unica alla Camera di Commercio (in forma telematica), la quale permette di espletare in un’unica volta alcune delle principali comunicazioni ed iscrizioni.
  • apertura delle posizioni INPS ed INAIL
  • comunicazione all’Agenzia delle Dogane per la vendita e somministrazione di alcolici
  • autorizzazione ad esporre l’insegna esterna
  • autorizzazione ad occupare il suolo pubblico in caso di tavoli e sedie esterne al locale
  • pagamento dei diritti SIAE nel caso nel ristorante siano presenti televisori e musica diffusa.

La parte burocratica è dunque molto articolata sia in termini di costi (stima media tra gli 8mila e 10mila euro) che di procedure da seguire. Il nostro consiglio è di scegliere con cura e attenzione il commercialista che vi affiancherà nella fase di pre-apertura per le pratiche amministrative e contabili e  che vi seguirà per la gestione di impresa, ricordandovi scadenze di tasse, pagamenti, INPS e altri adempimenti previsti.

Veniamo ora all’idea imprenditoriale, a come definirla e renderla fattibile in termini economici e organizzativi.  In una formula chiara e immediata, è necessario costruire il business plan della propria idea ristorativa.

Ecco, in sintesi, le 5 regole di Ittielle per aprire un ristorante:

  1. DEFINISCI L’IDEA

Individua la proposta ristorativa analizzando il mercato di riferimento, i trend del settore, i competitor, il posizionamento, il target clienti a cui rivolgerti e la strategia per soddisfarlo. Analizza i tuoi punti di forza e di debolezza, le opportunità e rischi del progetto.

  1. CREA IL TUO BRAND

Adesso sviluppa l’identità del tuo progetto: la storia, la filosofia del menù, il logo e l’immagine coordinata, il concept architettonico del tuo locale, l’arredamento e le attrezzature tecniche necessarie, lo staff che meglio rappresenta la tua brand identity.

  1. ANALIZZA LA FATTIBILITA’ DELLA TUA IDEA

Definita l’idea ristorativa, elabora il piano di fattibilità economica per realizzarla.  Analizza e fai una stima di tutte le voci, dai costi iniziali per l’apertura alle spese fisse di gestione dell’attività. Il tuo piano di fattibilità deve essere sostenibile sia economicamente che finanziariamente.

  1. PREPARATI ALL’APERTURA

Non sottovalutare la fase di startup che, se ben pianificata, ti permetterà di raggiungere in tempi brevi  uno standard efficace delle procedure e tenere sotto controllo i costi. Dalle preparazioni in cucina alla gestione del magazzino, dal setting  della sala all’accoglienza dei clienti, dalla raccolta delle ordinazioni al pagamento: ogni aspetto organizzativo deve essere codificato in regole chiare e condivise da tutto lo staff.

  1. CURA IL WEB MARKETING E LA COMUNICAZIONE

Crea campagne pubblicitarie mirate ed efficaci, sfruttando tutti gli strumenti online ed offline più adatti a raccontare l’identità e l’immagine del tuo locale.

Dal sito web ai profili social, dalla presenza sui siti di recensioni alle convenzioni con attività di food delivery, dalle promozioni periodiche all’organizzazione di eventi:  costruire un buon piano di Marketing e Comunicazione contribuisce a  posizionare il locale e raggiungere gli obiettivi di business prefissati.

 

In conclusione, è evidente che l’impegno economico e professionale per avviare un ristorante sia notevole e che debba essere valutato con la massima attenzione considerando non solo i costi, ma anche le reali possibilità di business che si possono sviluppare.

Fortunatamente però, la  ristorazione in Italia continua ad essere un settore in crescita con ottime opportunità di successo per chi ha una buona idea ristorativa, intelligenza imprenditoriale e capacità organizzativa.